Percorso Scuola

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Il Percorso Scuola ha lo scopo di far avvicinare i ragazzi di oggi alla realtà scolastica dell’Ottocento e del primo Novecento, valorizzando e facendo conoscere il patrimonio di testimonianze, materiali ed esperienze legate alla tradizione pedagogica illustre della città di Torino e della nostra Regione.

L’esposizione, collocata in un’ala di Palazzo Barolo, si sviluppa su quattro piani, attraverso un percorso suggestivo che comprende – tra l’altro – l’Aula dei tempi di “Cuore”, gli Asili del primo Novecento, la Scuola per ridere, dove la storia della scuola e la storia del libro per l’infanzia si intrecciano con preziose testimonianze di interesse storico e artistico.

Le visite a piccoli gruppi, su prenotazione e guidate, consentono un coinvolgimento emotivo e conoscitivo diretto, suscitato dal fascino degli ambienti e dai materiali esposti: arredi scolastici, sussidi didattici, libri, giochi e manifesti sono resi attuali dalle soluzioni multimediali interattive che completano il percorso di visita, dove convivono computer e banchi di scuola ottocenteschi su cui ci si può sedere per rielaborare in modo divertente e creativo gli stimoli raccolti.
“Si stava peggio!” …penseranno i ragazzi, ma anche gli insegnanti e i genitori, uscendo.

L’aula ai tempi di Cuore

Dal Cortile della Ricreazione si accede – attraverso una scaletta – al primo piano ammezzato, in cui è allestita l’Aula ai tempi di Cuore: lo spazio presenta banchi originali reperiti a Palazzo Barolo e arredi del tempo, quali manifesti scolastici, cartelle e materiale didattico. Accanto all’aula, l’Armadio di scuola dell’a.s. 1881/82 ci riporta all’anno in cui sono ambientate le vicende di Cuore attraverso i libri allora disponibili per gli allievi e per i maestri, nonché attraverso la rievocazione delle pratiche di vita scolastica più tipiche e diffuse, come i premi e le punizioni.

La sala seguente è dedicata alla figura di Edmondo De Amicis: qui la straordinaria diffusione del libro Cuore è ben documentata attraverso l’esposizione di edizioni significative e di tavole originali, a cui si affianca una rassegna di importanti traduzioni storiche del romanzo. L’editoria del tempo è ancora rievocata nella Libreria di Stardi, uno dei protagonisti di Cuore nonché il primo “bambino bibliofilo”.

Scuola per ridere

La rassegna di giochi, disegni e libri animati di fine Ottocento rappresenta la scuola in modo divertente e sbarazzino. La “classe degli asini” riprende le tradizioni delle stampe popolari del “mondo alla rovescia”, mentre le numerose scene di cani e gatti in cattedra o sui banchi si collegano al tema degli animali umanizzati. Particolarmente interessanti risultano le scuole in miniatura, tra le quali una scuola giocattolo tedesca di fine Ottocento, arredata in legno con figurine in “composizione” dipinta, e una rara Ecole à musique francese di inizio Novecento con dieci mignonette di bisquit e accompagnate dal movimento automatico della maestra che dirige la musica scandita da un carillon.

Giochi da tavola dell’epoca, con cartoni da ritagliare per costruire un’aula scolastica o con oggetti didattici miniaturizzati, invitano a giocare alla piccola maestra. La rassegna iconografica comprende disegni originali di grandi illustratori italiani, tra cui Antonio Rubino e Attilio Mussino, che rappresentano in modo divertente e ironico allievi e maestri. La sezione dedicata a Pinocchio a scuola mostra, oltre ai libri, anche giochi e disegni originali ispirati al celebre burattino.

I Marchesi Giulia e Tancredi di Barolo e l’educazione

L’itinerario continua al piano nobile, in una parte degli Appartamenti storici in cui sono ricordate le istituzioni educative fondate dai Marchesi, con particolare riferimento alle Suore di Sant’Anna e a Silvio Pellico, ospite a Palazzo in qualità di bibliotecario ed educatore.

La camera dei bambini

Salendo al secondo piano ammezzato si accede alla mostra di incisioni sulla scuola, un affascinante repertorio di preziose incisioni e di litografie – stampate tra la fine del ‘700 e la metà dell’800 – che rappresentano scene di vita scolastica. Proseguendo nell’itinerario, si entra nella Camera dei bambini: il suggestivo ambiente, con pavimento originale in cotto, soffitto a cassettoni della fine del ‘700 e  arredi ottocenteschi, rievoca il momento del ritorno a casa dopo la scuola e l’eterno contrasto tra giocare e fare i compiti.

Sala mostre temporanee

Nell’attiguo locale delle ex lavanderie, dove si sono conservati i lavandini del primo Novecento, si trova la sezione adibita a esposizioni temporanee relative all’insegnamento delle varie materie, con esempi di sussidi per la didattica dell’aritmetica e delle scienze: libri figurati, puzzle, giochi e materiali per insegnare i numeri e le materie scentifiche, spesso con un taglio divertente e giocoso. Tra i materiali più significativi vi sono una calcolatrice giocattolo antesignana del computer, un diorama scolastico degli anni ’20 che ricostruisce l’ambiente della savana e il Museo Industriale Scolastico della Mondadori (1920 circa), ispirato al metodo dell’insegnamento oggettivo, con 12 pannelli esplicativi sui diversi materiali – stoffa, legno, carta, metalli – presenti nella vita quotidiana.

Mutuo insegnamento e sale d’asilo

Al terzo piano è possibile visitare la Sala d’asilo del primo Novecento: lo spazio comprende arredi, giochi froebeliani e materiali tipici delle Scuole di Mutuo Insegnamento, come il suggestivo banco a sabbia.

L’aula scolastica del primo Novecento

Un’ampia sala finale, caratterizzata da un soffitto a cassettoni della fine del ‘700 recentemente ripristinato, ricostruisce l’Aula scolastica di inizio Novecento, con eleganti banchi in noce e arredi tipici dell’epoca. In questo spazio, utilizzato come aula didattica, i visitatori possono sedersi nei banchi e rielaborare gli stimoli raccolti durante la visita, simulando alcuni aspetti delle lezioni del primo Novecento e interagendo con i prodotti multimediali.